Nella lingua italiana ci sono tre forme con cui  ci si può rivolgere alle persone: [Lei] [Voi] e [tu].  Questo uso si definisce come [darsi del Lei] [darsi del Voi] o [darsi del tu].  La forma tu corrisponde alla seconda persona singolare e di solito si usa per esprimere un atteggiamento di familiarità verso l'interlocutore; la forma Lei corrisponde alla terza persona singolare (per rivolgersi a un gruppo di persone si può usare Loro) mentre la forma Voi corrisponde alla seconda persona plurale: Lei e Voi si usano per esprimere deferenza, cioè rispetto, ma Voi assume un sapore arcaico, quasi démodé. La scelta tra queste forme dipende da vari fattori come l'età, il contesto di lavoro, la condizionale sociale ma soprattutto la familiarità che esiste tra gli interlocutori; in fondo ciò che conta veramente è l'intenzione, da parte di chi parla, di pagare omaggio all'interlocutore.  E' importante ricordare alcuni punti fissi però. Gli estranei adulti si salutano sempre con il Lei.  Le persone anziane si salutano con il Lei, finché non ci chiedono di dargli del tu, che spesso significa chiamarli per nome.  Sul lavoro colleghi di condizione sociale uguale si danno l'un l'altro del tu ma con qualcuno in posizione superiore ci si aspetta la forma del Lei.  E' abitudine tra le persone sopra i sessanta di darsi del Lei come segno di rispetto.  Oggi la gente passa dal Lei al tu molto rapidamente e i giovani usano questa forma quasi sempre.  Ma il tu, quando viene usato inaspettatamente ha un effetto di mancanza di rispetto, quasi come usare il nome proprio per rivolgersi a qualcuno che non si conosce ancora bene.

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