Aggiornamento Gran Sasso - Corno Piccolo

Prima Spalla - per la parete Nord-Est (VARIANTE "Ivan il terribile")

Aperta da Francesco Catonica, sabatino Cavalieri, Ugo Marinucci il 24 luglio 1993, segue per intero la fessura che taglia da sinistra a destra tutto lo scudo roccioso della parete NE.
Si attacca dal canale Sivitilli (it. 31a), che delimita a sinistra la parete (ch. di sosta), si supera un tratto strapiombante con roccia slavata e si prosegue con minori difficoltà fino alla terza sosta con spit delle Placche di Odino (it. 48a) con cui si esce (50 m, al massimo IV)

Prima Spalla - per la parete Nord (Il sogno dei poveri)

Fabio Lattavo e Alvaro Di Livio. 25 luglio 1993. 1^ ripetizione: Rinaldo Amigoni, Paolo Bongianni e Bruno Vitale, 19 giugno 1994. Itinerario interessante che si svolge sul pilastro che delimita a sinistra i primi tiri in diedro-camino della Umberto Cattani (it. 48f). La via è rimasta attrezzata, soste comprese. Sviluppo: 150 m. Difficoltà TD+, con passaggi fino al VII ? (valutazione originaria: passaggi fino al VI+).

Attacco a cc. 20 m a sinistra della Umberto Cattani, alla base del pilastro a forma di grossa virgola.
Si sale con difficoltà crescenti (ch.) fino ad una bella fessura diedro (dülfer), poi a destra (ch. non visibile), quindi di nuovo verticalmente (attenzione alla roccia) fino a superare una bella placca grigia (ch.) e raggiungere una sosta con cless. (40 m, VI, 3 ch.). Dritti in placca (varie cless.) fino ad un ch. rosso, superare una pancetta grigia (passo chiave) e poi sempre dritti (passo delicato in ultimo), andando a sostare in un diedro a destra del filo dello spigolo (30 m, dal V al VII). Si sale nel diedro (attenzione alla roccia) poi su placca (35 m, IV+ e V). Si prosegue con la Umberto Cattani.

Prima Spalla - per la parete Nord (Caprice de dieu)

Fabio Lattavo, Tonino Palermi e Mauro Calibani, 5 agosto 1994. 1^ ripetizione: Alessandro Lupi e Piero Cardi, 5 agosto 1994. Questo itinerario si svolge in basso, a destra della via Umberto Cattani (it. 48f); in alto a destra della Fantoni-Modena (it. 48h). Sviluppo: 250 m. Difficoltà ED, con passaggi fino al VII+ (in libera VIII-).

L'attacco è 5 m a destra della via Umberto Cattani.
Salire per placca articolata a un terrazzo alla base di una parete che ha forma di un triangolo rovesciato (30 m, IV). Prendere la fessura di sinistra, che si risale per 15-20 m (cless. e dadi), quindi a destra a prendere un'altra fessura (V+) che conduce a una sosta scomoda (30 m). Spostarsi a sinistra, superare uno strapiombetto (cless. poi spit), ora in obliquo a destra (VII+ obbligatorio), quindi più o meno dritti (VI+ e VII continui), fino alla sosta leggermente sulla destra (45 m). Traversare a destra (15 m) in leggera salita, fino al cengione che divide a metà il settore destro della parete nord della Prima Spalla. Attaccare 5 m a destra del canalino di uscita della Fantoni-Modena, poi su dritti a uno spit (V+), superare lòa sovrastante placca (VII e A?, spit), e ancora dritti fino alla sosta (VII e A, in libera VIII-; da qui è possibile la discesa in corda doppia con corde da 60 M). Si prosegue su placca appoggiata per c. 80 m fino ad una zona di facili rocce, altri 60-70 m portano in cima.

Prima Spalla - per la parete Nord (Meridionalizziamoci)

Fabio Lattavo e Luana Villani, 25 e 26 luglio 1992 (la parte bassa). Fabio Lattavo e Alvaro De Livio, 1 agosto 1993 (la parte alta). Roccia buona, eccellente dalla cengia in poi. Bellissima salita che si svolge a sinistra dello Spigolo delle guide (it. 48j); è rimasta attrezzata e le protezioni consentono sulla maggior parte dei tiri di trovare la via senza difficoltà. Portare qualche dado, fettucce e cordini. L'uscita è stata rettificata negli ultimi 20 m da Alberto Leggi e Pasquale Iannetti nell'estate del '93, durante la seconda ripetizione della via. Sviluppo: 400 m. Difficoltà TD+, con passaggi fino al VI+.

L'attacco (con ch. e spit) è c. 20 m asinistra dello Spigolo delle guide, sopra uno zoccolo di rocce un pò rotte.
Salire un muretto, poi una fessura che si allarga a diedro (30 m, V+, IV+). Ci si sposta a sinistra a prendere una fessura, per questa poi in placca (VI) a una zona più facile; poco sopra si sosta (50 m). Ci si alza sopra la sosta, si segue una rampetta verso destra e poi verso sinistra e in ultimo, in obliquo verso destra, si va a sostare appena a destra del filo dello spigolo (50 m, V, passo V+). Sopra la sosta si prende una rampa che in obliquo verso sinistra porta ad una comoda terrazza con spit (50 m). A sinistra si supera un muretto e si prosegue su rocce facili verso la seconda placconata che delimita adestra la Via della virgola (it. 48i), fino a un pulpito dove si sosta su spuntoni (40-50 m). Si scende nell'intaglio, si supera un muretto in obliquo a sinistra si raggiunge una comoda sosta (20 m, V+). Seguendo le protezioni si va verso destra, quindi dritti e in ultimo (passo più difficile) ci si sposta a destra sul versante O (qui i ripetitori hanno attrezzato una sosta), si sale una facile fessura e dove termina ci si sposta a sinistra e si sosta con ch. (nascosto). oppure più a sinistra con dadi e spuntone nel diedro della Via della virgola (50 m, fino al VI+; problemi di scorrimento delle corde, si consiglia la sosta intermedia). Si sale a un ch. sulla parete di destra del diedro, si traversa a destra ad un ch., ci si sposta ulteriormente a destra, quindi si sale prima dritti, ed in ultimo in obliquo verso sinistra alla sosta (30 m, VI e V+). Ci si sposta in obliquo verso sinistra (VI) fino ad entrare nel diedro della Via della virgola; si esce per questa e si va a sostare in una zona inclinata (50 m, sosta attrezzata a sinistra di una specie di speroncino). Adesso c. 100 m di facili rocce portano alla sommità. - Per la discesa v. 48.
variante di uscita - Alberto Leggi e Pasquale Iannetti, estate 1993. Dall'ultimo ch. dell'ultimo tiro difficile, anziché entrare a sinistra nel diedro della Via della virgola si prosegue dritti, si supera uno strapiombetto fessurato (friend) e si raggiunge la zona inclinata (V+).
rettifica - dei primi salitori (?), luglio 1994. Dalla sosta dell'ultimo tiro difficile, anziché traversare a sinistra verso la Via della virgola, si traversa decisamente a destra fin sullo spigolo, si aggira un piccolo tetto (V+) quindi lo spigolo e si esce su placca appoggiata con poche difficoltà.

Prima Spalla - per i versanti Ovest e Nord (Sculacciabuchi Don Clemente)

Paolo Abbate, Roberto e Giuseppe Barberi, luglio 1994. Arrampicata varia, con roccia da buona a ottima. Si sale in basso a destra dello Spigolo delle guide (it. 48j) e in alto a sinistra della Via della Virgola (it. 48i). Aperta senza fare uso di spits è stata lasciata in parte attrezzata. Si consiglia di portare una scelta di chiodi, friends, dadi anche grandi (exe n° 10) e cordini per clessidre. Sviluppo: 420 m. Difficoltà ED, con passaggi fino al VII e A2.

Risalire il canale Bonacossa (it. 46a) raggiungendo la base di una fessurina, 5 m sotto un camino con masso incastrato che forma ponte.
Salire la fessurina fin sotto lo strapiombo che la chiude, superarlo uscendo a sinistra in placca e salire a una cengia che si percorre verso destra fino al suo termine (35 m, V, VI, II). Obliquare a destra, prima per facile fessura, poi per un diedrino svasato (ch.), salire obliquamente a sinistra sotto un evidente strapiuombo, superarlo (cless.), abbassarsi 1 m verso destra in placca (tricame lasciato) e traversare ancora a destra alla sosta con cless. e cordino (25 m, da V a VII). Salire verso destra a un ch., traversare a destra ad un a fessura e girare uno spigoletto, sostando su un terrazzo (10 m, passo VI). Dritti 5 m sopra la sosta, prendere una fessura che presto si abbandona per obliquare verso sinistra, superare una pancetta (2 passi A, 2 ch.), il diedrino sovrastante (ch.; diedro bianco del giovinetto sciocco) e lo strapiombo che lo chiude (VI+); traversare a destra su placca e aggirato uno spigoletto (III) si sosta su cengetta (35 m). Salire su placca sopra la sosta e traversare a destra (IV+ e V) fin sotto un'evidentissima fessura-camino, stretta e strapiombante nei primi 15 m (4 passi A, poi VII-), quindi più larga (IV+), che porta su una comoda terrazza dove passa anche lo Spigolo delle guide (35 m). Superare a sinistra una serie di diedrini e paretine, in comune con lo Spigolo delle guide, fino ad un forcellino, sosta con ch. e cless. (50 m, III e II). Obliquare a sinistra su placche, in comune con Meridionalizziamoci, fin sotto la fessura della Via della virgola, sosta su cengia con 2 ch. (25 m, IV+, 2 cless.). Superare la placca a sinistra della Via della virgola andando a prendere una fessura evidente che in alto piega verso sinistra, salirla e dove "gira" uscire a destra dello strapiombo (lasciati 3 ch., V con 2 passi VI+); continuare per placca fessurata (V+, cless.) fino a un terrazzino con 2 ch. (40 m). Andare pressoché dritti (cless.) per placche diedrini svasati, fare sosta scomodamente 5 m prima del tetto sommitale (45 m, V- e IV). Raggiungere il tetto, superarlo dove è tagliato da una fessura (VI) e proseguire su placche appoggiate (40 m). Per facili roccette in cima.

Prima Spalla - per la parete Ovest (Al di là del bene e del male; dedicata a Mariella e Daniela)

Pino Sabatini e Paolo De Laurentis con Tiziono Marcelli, vari giorni nell'agosto 1994. La parete ovest della Prima Spalla è caratterizzata nella parte bassa da una compatta placca che ha fine sotto la fascia di strapiombi che sorreggono lo spigolo NO e nella parte alta da una solida placconata, segnata da grandi striature grige e grossi buchi. La via sale la compatta placca della parte bassa, evita la fascia di strapiombi gialli con un traverso a sinistra e si ricongiunge allo Spigolo delle guide (it. 48j), percorre un tratto in comune con questo e poi sale la placconata finale sino alla via Nubi d'Oriente (it. 48k), e con dei tratti in comune con questa esce in cima. Roccia ottima. Utili: dadi medi e piccoli, kevlar, 11 rinvii, un friend n°4 modello Ande. Il materiale usato in apertura è rimasto in parete. Gli spits sono stati piantati con l'ausilio dei ganci. Uno spit messo erroneamente sulla rampa del 2° tiro (in comune con Sculacciabuchi è stato distrutto dai salitori). Sviluppo: 300 m (di cui 200 autonomi). Difficoltà ED-, con passaggi fino al VII e A0.

L'attacco è nel canale Bonacossa (it. 46a). Dopo aver salito questultimo per c. 70 m, alla base del 3° salto, sulla compatta placca che delimita il canale a sinistra si nota un cordino rosso su spit.
Si traversa a sinistra su esile cengia, dove questa muore si continua e oltrepassato uno spigoletto si è alla sosta con spit (15 m, fino al IV-). Si sale una rampetta (ch. e dadi), con passo delicato si aggancia uno spit con cordino rosso sullo spigolo, si sale dritti la placca (cless. e spit), e con duro passaggio si raggiunge uno spit, si traversa a destra a un ch. rosso e ancora a destra per sostare alla base di una fessura (35 m, fino al VII). Si risale la fessura, dove termina si traversa a sinistra su breve cengia erbosa, si continua a sinistra (ch.) e oltrepassato uno spigolo (ch.) si supera, sempre in traverso a sinistra, una compatta placca; ci si ristabilisce su un gradino (ch. poco affidabile) e con difficile passaggio si raggiunge la fessura dello Spigolo delle guide (ch.), si prosegue dritti, si sale una scomoda fessura con sasso incastrato e si sosta in comune con Meridionalizziamoci (45 m, fino al VI-. Si segue la facile cresta fin dove si salda alla parte alta della parete (70 m, III-; in comune con lo Spigolo delle guide). Si scende nella sottostante comba ghiaiosa, si costeggia la grande placca fino ad incontrare un canalino che sale fino a un ch. con fettuccia. Ci si sposta a sinistra, si percorre la placca (ch. e cless.) fino ad un tettino con spit e cordino, lo si supera (all'inizio A0) e dopo un muretto verticale si è a una sosta con spit (30 m, fino al VII e A0). Si sale dritti a uno spit, si traversa decisamente a destra e dopo un difficile passaggio si aggancia un altro spit, ora dritti (cless.) si raggiunge un buco svasato (friend n° 4 mod. Ande da inserire nel buco), con duro passaggio a sinistra ad una cless., quindi più facilmente a destra e di nuovo a sinistra alla sosta di Nubi d'Oriente (25 m, fino al VII-). Si prosegue nel diedro (in comune con Nubi d'Oriente), e da un chiodo rosso si sale a destra a una cless., ancora a destra a un ch. sullo spigolo e quindi dritti a una sosta con spit (30 m, fino al V-). Dritti in un diedrino (cless. e ch.), al termine traversare a sinistra (cless.) sotto il grande tetto (20 m, fino al V; da qui si può scendere con due doppie da 50 m). Si supera il grande tetto sulla sinistra e si raggiunge la facile zona sommitale della parete (30 m, fino al V-; tiro in comune con Nubi d'Oriente).

Prima Spalla - per la parete Ovest (Suerte y veras)

Fabio Lattavo, Luana Villani e Arnaldo Di Crescenzo, 26 luglio 1994. 1^ ripetizione: Tiziano Marcelli e Giuliano Di Marco, 3 agosto 1994. La via si svolge in basso: a destra di Il filo di Arianna (it. 48m); in alto: a destra di Kaisentlaia (it. 48l). Sviluppo: 200 m (di cui 150 m autonomi). Difficoltà TD, con passaggi fino al VI.

L'attacco è a destra di Il filo di Arianna, a 50 m dalla Forcella Bonacossa, sotto la verticale di due evidenti fessure.
Si salgono 10 m di facili saltini, si prende la fessura di sinistra che si sale per c. 20 m (V+ cless.) e dove la roccia si rompe un pò si traversa a sinistra di una cless., si risale ora una una placca a buchi fino ad una sosta attrezzata assai comoda su un grosso blocco (50 m). Si sale leggermente a destra su roccia buona, quindi a sinistra (cengia), si sale la placca leggermente a sinistra (cless.), si sale ancora 8 m e si traversa verso sinistra sotto uno strapiombo, ora dritti per saltini fino ad un canale da dove facilmente si passa sulla grande placconata superiore (45 m, V-; sosta con 3 cless.). Dritti con grossi buchi fino a una doppia cless. con cordino, poi a uno spit (VI), un altro spit (VI-), dopo 6 m una cless. e ancora a un ch. sotto uno strapiombo; in obliquo verso sinistra si incontra l'ultimo ch. di uscita di Kaisentlaia (55 m). Si prosegue per la via citata fino alla sommità della Prima Spalla.

Prima Spalla - per la parete Ovest (Libera la follia)

Fabio Lattavo e Luana Villani, 5 agosto 1993. 1^ ripetizione: gli stessi, 12 agosto 1993. 1^ invernale e 2^ ripetizione: Arnaldo Di Crescenzo e Pino Sabbatini, inverno 1994. La via si svolge sulle placche sovrastanti l'ultimissima parte del canale Bonacossa (it. 46a). Sviluppo: 180 m. Difficoltà TD, con passaggi fino al VI-.

Si risale il canale Bonacossa fin quasi alla forcella (q c. 20 m da questa), c. 30 m dopo l'attacco de Il filo di Arianna (it. 48m).
Salire dritti in placca fino ad un ch., quindi a destra lungo una fessura obliqua verso destra (cless., V), dritti in placca (20 m, V, cless. attrezzata con 2 ch.). Alzarsi dritti alla sosta (cless.), prendere una fessura verso sinistra, dove termina a destra (VI- e V), ora dritti, poi più facilmente fino ad una sosta (VI- e V). Si traversa 2 m a sinistra, quindi in placca (ch. e cless.), prendere una fessura verso destra e seguirla fino in cima (V e IV). - Per la discesa v. 48

Prima Spalla - per la parete Sud (Sentieri grigi; dedicata a Paolo Camplani e Romolo Vallesi)

Sebastiano Labozzetta con Brigida Costantini e Luca Grazzini, 1994. La via risale con bella arrampicata, sulla verticale parete immediatamente a sinistra di Salvator Allende, è stata aperta dal basso ma utilizzando sistematicamente spits, non vicini. Roccia ottima. Discesa in corda doppia (2 corde). Difficoltà ED, con passaggi fino al VII.

Si attacca a sinistra di Andùril (it. 48s) e di Salvator Allende.
Si sale seguendo gli spits una placca verticale (tratto chiave dopo il 2^ spit, VII), ci si sposta un pò a sinistra, si sale dritti, infine prima un pò a destra e poi a sinistra alla sosta. Prima dritti, poi sulla destra, infine un pò a sinistra, e superato un ultimo difficile muretto alla sosta (fino al VII-). Dritti su placca leggermente appoggiata fin sotto un muro verticale, dallo spit ci si sposta qualche metro a destra e si supera il muretto nel punto più facile, si prosegue dritti salendo su un bello sperone arrotondato che porta ad una comoda sosta. Si prosegue un pò sulla destra evitando i canalini e salendo su divertenti e ripidi speroncini, in ultimo appena verso sinistra, fin sotto la cresta dove si trova la sosta e la prima doppia.

Prima Spalla - per la parete Sud (Salvator Allende)

Roberto Iannilli e Sandra Bonifazi, 31 luglio 1993. 1^ ripetizione: Paolo Abbate e Roberto mancini, 1993. Via su roccia ottima e difficoltà contenute, nonostante l'aspetto della parete faccia pensare il contrario. Sale tra Andùril (it. 48s) e la Federici-Antonelli (it. 48t). Portare dadi e friends medi e un paio di ch. per una sosta non attrezzata. Sviluppo: 165 m. Difficoltà TD, con passaggi fino al VI (valutazione originaria: passaggi fino al VI-).

Attacco sotto e a destra di quello di Anduril.
Salire la destra di due fessure (V+ e VI sost.; dadi e friends); prima del suo termine, finisce infatti sulla Federici-Antonelli, spostarsi a sinistra e sostare con 2 ch. (35 m). Per placca sulla verticale della sosta, a una cless. con cordino, continuare verso sinistra ad un'altra cless. con cordino; quindi, un pò obliquo sulla destra, superarew uno spigolo poco pronunciato e raggiungere una fessura (ch.), sostando con ch. e cless. poco sopra (30 m, V+). Raggiungere la scaglia sopra la sosta e salirla (friend e cless.), continuare per placca appoggiata e poi per facili diedri fino ad uscire in cresta (40 m, III+ poi II). - Per la discesa v. 48

Prima Spalla - per la parete Sud (112 o 113, chi chiamare?)

Riccardo Innocenti e Massimo Monteleoni, 29 agosto 1992. 1^ invernale: Riccardo Innocenti e Alberto Trogolo, 20 marzo 1993. L'itinerario si svolge fra Aficionados (it. 48w) e la Mario-Di Filippo (it. 48u) ed ha con queste due vie dei tratti in comune. Sviluppo: 170 m. Difficoltà TD.

L'attacco e il primo tiro sono in comune con Aficionados (25 m, 2 spits alla sosta. III).
Salire per il canale-fessura di sinistra (25 m, IV+ poi III+; 2 spits alla sosta). Alzarsi in verticale, in dülfer su una caratteristica lama ad "S", continuare poi in fessura (25 m, V+ poi III+; sosta comoda con 2 spits). Salire dritti per 4 m (in libera VI+/VII-, 2 spits), quindi traversare decisamente a destra per 3 m fino a dei grossi buchi, da qui salire dritti per 3 m, fino ad un ch., da cui in obliquo a sinistra si raggiunge la sosta con spit (V+), in tutto 40 m. Proseguire dritti per qualche metro (V+), Quando la placca si verticalizza traversare a sinistra fino alla Mario-Di Filippo (VI-), salire per questa 2 m e superato lo strapiombo ritravesrare in placca a destra e con arrampicata su ottima roccia raggiungere la sosta con spit (v+), in tutto 40 m. Proseguire dritti per qualche metro (V+), quando la placca si verticalizza traversare a sinistra fino alla Mario-Di Filippo che si segue fino ad una sosta con 2 spits (IV+ e III, 2 spits, in tutto 40 m). Da qui si prosegue per la via citata oppure si scende in doppia lungo la via.

Prima Spalla - per la parete Sud (Il ballo della tarantola)

Fabio Lattavo Arnaldo Di Crescenzo, Luana Villani e Pino Sabbatini, luglio 1994 (l'ultimo tiro è stato rettificato da Fabio Lattavo e Luana Villani, il 18 agosto 1994). 1^ ripetizione: Palo De Laurentis e Giuliano Di Marco, 12 agosto 1994. Arrampicata in placca che taglia il traverso della via Stefano Triboli (it. 48x) e forse, ma è difficile da capire, ha qualche tratto in comune con I pinguini hanno le orecchie? (it. 48x1). Sviluppo: 215 m (170 m autonomi). Difficoltà TD+, con passaggi fino al VI+ e A (fino al VII+ se in libera.

L'attacco si trova 20 m a destra di Aficionados (it. 48w), vi è un ch. rosso alla base, in corrispondenza di rocce bianche rotte, visibile un cordino a 5 m da terra.
Si sale poco asinistra della verticale del cordino, poi leggermente a destra in placca (passi VI) fino a prendere la fessura a destra della 1^ sosta di Aficionados, la si segue per 8-10 m, quindi a destra (VII o A0, ch. e cless.) in obliquo fino alla "tana della tarantola" dove si sosta (50 m). Si sale dritti e si prosegue sulla scaglia di destra (dadi e friends medi) andando a sostare poco a destra in comune con la Stefano Tribioli (30 m, V+). Ci si sposta 4 m a destra e si sale in placca fino a uno spit (VI+), ancora a una cless. con cordino (VI), ancora verticalmente seguendo le cless., si passa poco a destra di una scaglia di roccia rotta, e ancora 15 m di placche più facili fino alla sosta (50 m). Possibile la discesa in corda doppia.

Prima Spalla - per la parete Sud (Magicabula)

Fabio Lattavo, Alfredo Smargiassi e Danilo B., 3 luglio 1994. 1^ ripetizione: Arnaldo Di Crescenzo e Tiziano Marcelli, 5 luglio 1994. La via sale tra Zarathrusta (it. 48z) e Falco Albino (it. 48z1), e ha le doppie attrezzate (corde da 50 m) e le soste attrezzate con spits.Portare cordini per cless., qualche ch. e friend medio. Sviluppo: 195 m (autonomi 135 m). Difficoltà TD, con passaggi fino al VI.

Si attacca 5 m a sinistra del marcato camino (in cui passa la Falco Albino che delimita a destra le belle placche della parete sud della Prima Spalla.
Si sale per una fessura (10 m, 2 ch.), poi una placca e da uno spit si va a sinistra con passo delicato (VI) a prendere un'altra fessura che si segue verso destra per c. 10 m (V, 2 cless.), da un clessidrone un pò rotto si traversa decisamente a sinistra 5 m a prendere un'altra fessura obliqua verso destra che si segue fino in sosta (50 m). Si risale a destra un fessurone (c. 10 m), quindi a sinistra ad uno spit (V+), dritti qualche metro (VI-, cless. e ch.), poi a destra ed infine a sinistra in placca (cless.) andando a sostare su una grande scaglia gialla (45 m). Salire a destra ad un ch. rosso (facile), quindi per placca in un leggero obliquo ancora verso destra (ch. tolto); poco prima che la roccia diventi rotta (2 m prima) traversare orizzontalmente a sinistra per c. 8 m (V+ non proteggibile) fino a grossi buchi (cless. con cordino), ed obliquando leggermente a sinistra continuare per c. 20 m in placca (varie cless.) fino in sosta sotto un'evidente fessurina verticale (40 m). Da qui si può scendere con tre doppie o continuare per Zarathustra traversando a destra su placca.

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Created November 13, 1995 by Luigi Filocamo



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